Cause, sintomi, diagnosi e cure
Lo Staphylococcus aureus, comunemente detto stafilococco aureo, è un batterio presente sulla cute e sulle mucose di molte persone. Può essere causa di infezioni cutanee e sistemiche, specialmente in individui immunodepressi o in presenza di lesioni cutanee.
Vediamo nel dettaglio cos’è questa infezione batterica, come si trasmette, quali sono i sintomi e come si cura.
Cos’è lo Staphylococcus Aureus e come si trasmette
Lo Staphylococcus aureus è un comune batterio Gram-positivo, che fa parte della normale flora cutanea e delle mucose dell’uomo. Può diventare patogeno e causare infezioni, soprattutto in presenza di lesioni cutanee o un abbassamento delle difese immunitarie.
Per non far confusione facciamo subito chiarezza sulla differenza tra batterio, virus e parassita.
I batteri sono esseri viventi che appartengono alla categoria dei procarioti, caratterizzati dalla mancanza di un nucleo definito e di altre strutture cellulari particolarmente articolate. Diversamente, i parassiti rientrano nella categoria degli eucarioti, dotati di un nucleo ben definito e di altre strutture cellulari più complesse e differenziate. Un esempio tra i parassiti sono quelli che popolano a volte il nostro intestino creando fastidiosi sintomi come nausea, vomito o diarrea.
i virus, invece, sono microrganismi privi di vita propria che hanno bisogno di una cellula ospite per replicarsi e diffondersi. Pertanto, la principale differenza tra questi due tipi di microrganismi è che i batteri sono in grado di esistere e riprodursi indipendentemente, mentre i virus devono infettare una cellula ospite per sopravvivere.
La trasmissione dello stafilococco avviene principalmente per contatto diretto, ad esempio tramite le mani contaminate.
Le persone portatrici del batterio, che non presentano alcun sintomo di malattia, rappresentano una fonte di contagio potenziale. Anche il contatto con oggetti contaminati quali indumenti, lenzuola, strumenti medici può facilitare la diffusione dello Staphylococcus aureus.
Le infezioni provocate da Staphylococcus aureus possono talvolta manifestarsi o aggravarsi a causa di negligenze mediche, errori o ritardi nella diagnosi e nella terapia antibiotica. In questi casi è possibile richiedere un risarcimento per i danni subiti.
Secondo quanto riportato da agenzie specializzate, gli errori medici più frequenti che possono complicare un’infezione da stafilococco comprendono:
- Mancata o errata diagnosi: se l’infezione non viene riconosciuta per tempo o viene scambiata per una condizione diversa, impedendo l’inizio tempestivo della terapia antibiotica.
- Terapia antibiotica inadeguata: somministrazione di un antibiotico inefficace nell’eradicare lo specifico ceppo batterico, oppure posologia/durata del trattamento insufficienti.
- Scarsa vigilanza: mancato monitoraggio del quadro clinico del paziente e dell’efficacia della terapia, con conseguente peggioramento dell’infezione e insorgenza di complicanze.
- Errori nelle procedure assistenziali: ad esempio mancata rimozione di eventuali corpi estranei in una ferita, scarsa igiene nel trattamento delle lesioni cutanee, utilizzo di dispositivi medici non sterili.
- Ritardo nel trasferimento in ambiente ospedaliero: se le condizioni del paziente richiedono un ricovero per gestire al meglio l’infezione.
Questi errori possono comportare gravi danni alla salute, fino a esiti permanenti o al decesso del paziente. È quindi opportuno, a seconda dei casi, chiedere un risarcimento legale per ottenere un indennizzo.
Quali sono i sintomi dell’infezione e le malattie correlate
L’infezione da Staphylococcus aureus può causare diversi quadri clinici, dai più lievi come follicoliti, foruncolosi e impetigine, a malattie più gravi come ascessi, celluliti, polmoniti, endocarditi e sepsi.
I sintomi più comuni comprendono:
•Lesioni cutanee come pustole, vescicole, bolle, ulcere, croste
•Arrossamento e gonfiore della cute
•Dolore e bruciore nella sede dell’infezione
•Febbre e brividi
•Malessere generale e affaticamento
•Nausea e perdita di appetito
•Difficoltà respiratorie e dolore toracico (in caso di polmonite)
Le infezioni gravi possono causare danni permanenti o mettere in pericolo di vita, specialmente in pazienti immunodepressi, neonati e anziani.
Diagnosi dell’infezione da stafilococco aureo
La diagnosi di infezione da stafilococco aureo si basa sull’esame obiettivo, con particolare attenzione alla cute e alle mucose, e ad esami di laboratorio come:
- Esame colturale: permette l’isolamento e l’identificazione del batterio a partire da prelievi (secrezioni, pus, sangue) effettuati sulla sede d’infezione.
- Antibiogramma: per determinare la sensibilità del batterio agli antibiotici e impostare una terapia mirata.
- Esami del sangue: per valutare la presenza di una risposta infiammatoria e di eventuali danni d’organo.
- Ecografie/Radiografie: per escludere complicanze a livello di altri organi e tessuti.
- Elettrocardiogramma ed ecocardiografia: se si sospetta un’endocardite.
Trattamenti farmacologici e cure disponibili
Il trattamento dell’infezione da S. aureus prevede generalmente una terapia antibiotica mirata, scelta sulla base dell’antibiogramma. Gli antibiotici più utilizzati sono la penicillina, le cefalosporine, gli aminoglicosidi, le tetracicline e le chinoloniche. Ovviamente la terapia deve essere prescritta e seguita da un medico che ben conosce le vostre patologie ed i medicinali che già assumete, questo perché un mix di medicinali potrebbe interagire e creare serie controindicazioni.
La terapia varia in base alla gravità del quadro clinico:
- Forme lievi (impetigine, follicoliti): trattamento topico con pomate/creme antibiotiche per 7-10 giorni.
- Infezioni più estese (cellulite, ascessi): trattamento con antibiotici per via orale per 10-14 giorni, e drenaggio chirurgico degli ascessi se necessario.
- Infezioni gravi e sistemiche (polmonite, endocardite, sepsi): antibiotici per via endovenosa e, in alcuni casi, interventi chirurgici per rimuovere eventuali focolai di infezione o riparare danni causati dall’infezione.
- Infezioni ricorrenti: può essere necessaria una terapia di profilassi a lungo termine.
È importante seguire il trattamento prescritto dal medico con costanza e per tutta la durata indicata, al fine di prevenire recidive e la selezione di ceppi di batteri resistenti agli antibiotici.
Oltre alla terapia farmacologica è importante:
- Praticare una corretta igiene personale e dell’ambiente
- Lavare e disinfettare le lesioni cutanee
- Coprire le lesioni purulente
- Evitare il contatto stretto con persone infette
Prevenzione delle infezioni da Staphylococcus aureus
Alcune misure preventive possono ridurre il rischio di contrarre un’infezione da stafilococco aureo:
- Igiene personale: lavarsi regolarmente le mani con sapone e acqua, soprattutto dopo aver toccato persone o oggetti che potrebbero essere contaminati.
- Cura delle ferite: pulire e coprire adeguatamente tagli e abrasioni per evitare l’ingresso del batterio.
- Non condividere oggetti personali: come asciugamani, lenzuola, indumenti e rasoi, che possono favorire la trasmissione del batterio.
- Mantenere gli ambienti puliti: disinfettare regolarmente le superfici, soprattutto in luoghi condivisi come palestre e scuole.
- Cura della pelle: mantenere la pelle idratata e trattare eventuali patologie cutanee che possono favorire l’insorgenza di infezioni.
- Mantenere un sistema immunitario sano: seguire una dieta equilibrata, praticare attività fisica regolare, gestire lo stress e dormire adeguatamente.
In conclusione, conoscere i fattori di rischio, i sintomi e le cure disponibili per l’infezione da Staphylococcus aureus consente di gestirla nel modo più adeguato e di prevenire eventuali complicanze. Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo e mirato rappresentano le armi più efficaci per contrastare questo diffuso agente batterico.
In caso di infezione, è ovviamente importante consultare il medico per una corretta diagnosi e un trattamento adeguato.