Le emorroidi sono un disturbo estremamente fastidioso e doloroso, che crea tantissimi disagi alla vita del paziente.
Innanzitutto le emorroidi consistono in una parte anatomica del nostro corpo, cuscinetti di tessuto che servono per mantenere la continenza e per favorire l’evacuazione.
La presenza delle emorroidi è del tutto fisiologica e se tutto va bene, non ci si accorge della loro presenza. Se però si infiammano, allora possono generare gonfiore, fastidio, dolore, e anche sanguinamento fino al prolasso delle emorroidi.
Come sappiamo le emorroidi sono distinte in diversi stadi: il primo, non prolossanti, il secondo, emorroidi prolassanti ma che possono essere ridotte, il terzo stadio, che richiede il reinserimento manuale ed il quarto, che spesso richiede intervento chirurgico. Il 15% dei casi di emorroidi, secondo le statistiche, richiede intervento medico.
Ma in quali casi è necessario dover ricorrere alla chirurgia per poter risolvere il problema?
Ne abbiamo parlato con il dott. Mario Petracca, specialista nella cura delle emorroidi e da anni consulente scientifico di uno dei siti web più esaustivi sull’argomento. Come ci spiega il Dott. Petracca, non sempre le emorroidi devono essere curate. Se infatti non si manifestano i sintomi, allora non è necessario procedere ad un intervento chirurgico. Sia le emorroidi interne che quelle esterne che non presentano sintomi patologiche sono dette in gergo asintomatiche, e non necessitano di operazione chirurgica, se non ci sono sintomi come dolore, sanguinamento e prurito.
Nella maggior parte dei casi, per poter risolvere il problema di emorroidi non sintomatiche è necessario procedere a modificare lo stile di vita. Bisogna fare attività fisica in modo regolare, alimentarsi bene e cercare di stimolare la circolazione del sangue. In alcuni casi, è possibile affrontare anche degli interventi ambulatoriali per poter ridurre le emorroidi senza chirurgica, come la legatura elastica delle emorroidi, che diminuisce l’afflusso sanguigno e quindi anche il loro gonfiore. Questa procedura è semplice, poco dolorosa, e può essere una soluzione per non dover procedere all’intervento chirurgico.
Quando operare le emorroidi è necessario
Non sempre però modifiche allo stile di vita o interventi ambulatoriali possono risolvere il problema delle emorroidi e calmare il dolore o il fastidio. In alcuni casi diventa quindi necessario procedere all’intervento chirurgico, che comunque resta l’ultima spiaggia, dopo che si abbiano provato tutte le tecniche di cui sopra senza successo.
Solamente un medico specialista, dopo aver visionato la condizione delle emorroidi, può decidere quale è la soluzione migliore e se sia necessario l’intervento.
La visita permette di stabilire la gravità della patologia e di poter sceglie quando la chirurgia sia la strada migliore.
L’intervento chirurgico è spesso la soluzione più indicata e definitiva quando le emorroidi sono prolassate e sono accompagnate da un dolore severo e molto persistente. In questo caso, spesso è necessario procedere all’intervento che comunque è rimesso ai casi più gravi, come ultima ratio.
L’intervento spesso consiste nella dearterializzazione emorroidaria per cercare di ridurre l’afflusso di sangue, legando i rami arteriosi.
In alcuni casi si coniuga a questo intervento anche la mucopessia, una riduzione del prolasso del muco.
L’intervento più radicale contro le emorroidi, e quello che porta anche a risultati definitivi e duraturi, consiste nell’asportazione delle emorroidi. In questo caso si elimina del tutto il problema, e il tasso di guarigione dei sintomi è quasi completo. Questa procedura è senza dubbio quella che è più invasiva, e caratterizzata da un decorso post operatorio da seguire con attenzione, seguito da una terapia contro il dolore e dall’accurata osservazione medica. Vien consigliata per eliminare completamente il problema delle emorroidi quando il dolore è molto forte, e quando i casi sono particolarmente gravi.