Di questi tempi le professioni sanitarie stanno diventando sempre più popolari e tra queste, da tempo sulla cresta dell’onda, si colloca la professione del fisioterapista. Ma come si fa a diventarlo? Una volta terminata la maturità c’è un percorso da intraprendere che passa anche attraverso la formazione universitaria.
Le nuove generazioni sembrano particolarmente interessate proprio alla fisioterapia, in quanto disciplina poliedrica che permette di lavorare in diversi campi. Certo il percorso da seguire per diventare fisioterapista, per molti non è chiaro. Servono test di ingresso? Serve aver fatto un percorso di studi particolare alle superiori? Le iscrizioni all’università sono a numero chiuso o aperto?
Le domande che derivano dagli interessati sono davvero molte. Qui cerchiamo di fare il punto su come si diventa fisioterapista oggi e quali sono le possibili strade da seguire per prepararsi al meglio.
Cosa fa il fisioterapista e da dove si parte
Si tratta di un professionista sanitario che ha una vera e propria laurea. La sua capacità è quella di intervenire con cure e programmi di riabilitazione relativi soprattutto alla motricità e funzionalità articolare dei pazienti.
Il fisioterapista è fondamentale ogni qual volta è necessario ripristinare le proprie funzioni. Egli può intervenire in caso di operazioni ortopediche, infortuni, ictus cerebrali e altre patologie che hanno debilitato il paziente e il suo equilibrio motorio.
Per intraprendere un percorso che porti a diventare fisioterapisti, come abbiamo già accennato c’è bisogno di un corso di laurea che ha durata di 3 anni. L’ingresso non è libero c’è sempre bisogno di superare i test di ingresso, disponibili ogni anno.
I test di ingresso vertono sulla cultura generale, è bene dunque farsi trovare preparati per superarli ed accedere al corso di laurea al termine del quale attende un esame di stato che abilita alla professione.
Ulteriore formazione e specializzazione
Una volta ottenuta la laurea triennale in realtà la formazione per un fisioterapista potrebbe non finire mai. Intanto è possibile proseguire gli studi con una laurea magistrale. Passo importante perché aiuta a verticalizzare le proprie conoscenze su un settore specifico della fisioterapia come:
- Management sanitario
- Pedagogia
- Didattica
- Metodologia della ricerca scientifica
Ma la formazione può passare anche attraverso specializzazioni attraverso corsi e istituti esterni che offrono approfondimenti sulla materia e formazione di alto livello.
Ad esempio, in Italia, una delle realtà più avanzate e preparate per offrire formazione in ambito di professioni sanitarie è la Scuola ArteCorpo, centro di formazione accreditato presso l’AICS-CONI e il Ministero della Salute.
In centri come questi, distribuiti in molte parti del territorio nazionale, sono attivi per offrire formazione tecnico-pratica, grandi professionisti in grado di trasmettere le loro conoscenze agli aspiranti fisioterapisti con metodologie innovative ed efficaci.
Il fisioterapista: mille sbocchi
Sebbene come abbiamo visto, la formazione abbia un ruolo fondamentale e sia un processo piuttosto articolato, una volta completato il percorso di studi sono moltissime le strade che si aprono per questi professionisti del benessere.
Chi ha superato le sfide di studio e corsi di specializzazione può accedere a ospedali, strutture termali o fare il ricercatore. In più si ha sempre la scelta di essere alle dipendenze di qualche ente o struttura oppure operare come professionista indipendente con partita IVA. Una libertà di scelta interessante per i giovani fisioterapisti.