Ne abbiamo tutti sentito parlare, e sappiamo che c’è: il disagio giovanile è una costante per i giovani che diventano adulti, una delle fasi più delicate e complesse della vita. Ed in questa fase della vita, troppo spesso genitori, insegnanti, insomma le figure adulte guida dei giovani si trovano impreparate e senza gli strumenti adeguati per poter gestire al meglio le esigenze dei giovani.
L’adolescenza resta una fase molto delicata e da gestire con attenzione, con tutte le sue contraddizioni, le sue complessità, le sue crisi. Il passaggio dall’infanzia all’età adulta deve essere quindi gestito con attenzione e per combattere il disagio giovanile talora è bene fare riferimento agli esperti.
Il disagio giovanile è infatti una fase tipica di questo momento della vita ma se non controllato adeguatamente può comportare comportamenti dannosi, come disturbi alimentari, abuso di droga, depressione, fobia sociale, auto lesbismo, ansia, e via dicendo. Un percorso di psicoterapia per adolescenti, ad esempio, può essere una soluzione sana ed utile per aiutare i giovani a superare le difficoltà o le crisi che questa età porta spesso con sé.
Nei casi in cui il disagio giovanile quindi si manifesti con particolare importanza, il ricorso alla psicoterapia adolescenziale è un valido aiuto, non solamente per il giovane ma anche per tutta la famiglia e per il rapporto genitori figlio.
Una psicoterapia adeguata e su misura per l’adolescenza è necessaria perché questa fase della vita, nel suo disagio, è unica e specifica: servono, quindi, strumenti ad hoc per poter intervenire. Così come servono anche professionisti preparati, con adeguata predisposizione e conoscenza dei meccanismi dell’età adolescenziale.
Non solo. La psicoterapia adolescenziale non solo mira ad aiutare il ragazzo, ma è una risorsa per tutta la famiglia. Molto spesso il disagio giovanile si accompagna a fenomeni di incomunicabilità, tensione familiare: è importante che la psicoterapia in questo caso sia in grado di coinvolgere, in modo adeguato, anche i genitori e il loro rapporto con il figlio. Solo in questo modo si potrà uscire insieme, come famiglia, dalla situazione di disagio nella quale si vive.
Quando rivolgersi alla psicoterapia per adolescenti
Quando ricorrere alla psicoterapia per adolescenti?
Quando la crisi dell’adolescenza morde in modo feroce e compromette il sano sviluppo del giovane, quando si manifestano comportamenti che sono vere e proprie richieste di aiuto, come ad esempio abuso di droghe, bullismo, violenza, autolesionismo, problemi alimentari, depressione, ritiro sociale e via dicendo.
Quando si manifesta la sofferenza psichica, sintomi di ansia, depressione, violenza, è il momento di rivolgersi ad un esperto per ottenere una mano per vivere al meglio questo momento di passaggio. Non bisogna mai sottovalutare i messaggi di aiuto che un adolescente spesso manda con i suoi comportamenti: la famiglia deve intercettare questi bisogni perché difficilmente lo stesso adolescente si recherà volontariamente in psicoterapia. Bisogna anche lavorare per evitare che il percorso della psicoterapia possa comportare uno stigma per il giovane.
Lo scopo della psicoterapia in adolescenza è quella di cercare di far emergere le caratteristiche, i sogni, le emozioni, i disagi e le paure dell’adolescente, che spesso vengono soffocati o sono difficili da comunicare.
Il suo scopo è anche quello di aiutare il giovane a trovare una sua identità, ed è bene che l’intervento sia quanto più precoce, quanto più ciò permette di poter intervenire sulla maturazione del giovane e aiutarlo a uscire in maniera sana dalla situazione di disagio, conflitto e confusione che può soffrire.
La psicoterapia per adolescenti è quindi una soluzione, uno strumento valido ed utile per poter aiutare i giovani a superare i momenti di difficoltà che possono fisiologicamente incontrare nel corso dell’adolescenza.