Ecco chi dovrebbe integrare la vitamina D con l’assunzione di integratori

Ecco chi dovrebbe integrare la vitamina D con l’assunzione di integratori

Per molti anni la vitamina D è stata nel mirino dei ricercatori, che hanno cercato di capire se e per chi fosse particolarmente preziosa. Oggi abbiamo ancora informazioni incomplete sul tema, ma la ricerca prosegue e sicuramente negli anni a venire scopriremo sempre di più su questa molecola preziosa per il corpo umano.

Esistono però con sicurezza alcune categorie di persone che molto probabilmente hanno bisogno di un’integrazione di vitamina D: ecco quali sono!

Carenza di vitamina D: i sintomi

I principali sintomi della carenza di vitamina D sono:

  • ossa fragili, che tendono a spezzarsi senza traumi o in presenza di traumi minimi, oppure che tendono a deformarsi
  • andatura instabile, mal coordinata, che fa cadere o scivolare spesso
  • annebbiamento, “brain fog”, difficoltà a concentrarsi a lungo su compiti complessi
  • dolore osseo, articolare o muscolare, unito spesso a debolezza fisica, sonnolenza, difficoltà a compiere sforzi fisici

In presenza di questi sintomi il medico potrà suggerire di esaminare il sangue e capire quali sono i livelli di vitamina D della persona: in caso di carenza si potrà intervenire agilmente con dieta, integratori e stile di vita per migliorare la situazione.

Una corretta assunzione di vitamina D non solo previene questi disturbi. La vitamina D aiuterà il vostro organismo a difendersi in maniera naturale, infatti, oltre che a costruire e mantenere ossa forti e assorbire correttamente numerosi nutrienti e minerali. La vitamina D nel corpo infatti funziona come un “innesco” di numerosi processi di salute e benessere: senza una sua presenza corretta e stabile nel tempo sono proprio questi processi a venire meno, ad essere rallentati o inibiti, con una progressiva degradazione dello stato di salute di tutto il corpo.

Dieta e stile di vita

L’80% della vitamina D prodotta dal corpo viene sintetizzata nella pelle. Infatti è una moderata esposizione solare, anche di pochi minuti al giorno, ad innescare la reazione. Il rimanente 20% viene introdotto nel corpo con la dieta, specialmente una bilanciata e nutriente che spazi tra tante fonti diverse. Ma quali sono dunque i cibi che contengono più vitamina D?

Le fonti di vitamina D sono in realtà molto poche, e quasi tutte di origine vegetale: salmone, aringa, fegato di merluzzo (anche sotto forma di olio o compresse) e giallo d’uovo. Quantità meno rilevanti di questa sostanza sono presenti anche in alcune alghe, nei funghi e nei prodotti della soia (tofu, latte, tempeh).

Chi può più facilmente soffrire di carenze di vitamina D

Alcune persone possono più facilmente di altre soffrire di carenza di vitamina D.

Possiamo identificare alcune categorie:

  • fumatori: il fumo di sigaretta inibisce infatti il metabolismo della vitamina D, e in sostanza, sebbene venga introdotta con l’alimentazione o l’integrazione, è possibile che il corpo non riesca poi ad utilizzarla correttamente per il proprio sviluppo
  • età avanzata: nelle persone anziane la pelle è meno ricettiva nei confronti della produzione di vitamina D; inoltre, la riduzione nel sangue degli ormoni tende a rendere più fragile lo scheletro, causando una esacerbazione dei sintomi della carenza
  • peso elevato: il grasso corporeo infatti tende ad “assorbire” la vitamina D presente nel corpo e a non renderla disponibile per gli organi bersaglio; una controllata e salutare perdita di peso è d’aiuto anche in questo caso
  • chi assume alcune categorie di farmaci, di solito antivirali, antimicotici oppure anti-rigetto a seguito di un trapianto e contro le convulsioni
  • assunzione patologica di alcool: tra le numerose carenze alimentari di chi soffre di alcolismo c’è spesso anche la vitamina D
  • prolungato allattamento al seno: il bambino allattato a lungo esclusivamente al seno potrebbe soffrire di una carenza di vitamina D, perché questo alimento non ne è sufficientemente ricco
  • malattie o condizioni che riducono la capacità dell’intestino di assorbire i nutrienti: Crohn, celiachia, bypass gastrico, resezioni intestinali, colite ulcerosa sono tutte condizioni patologiche o operatorie che possono interferire con l’assimilazione di molti nutrienti
  • chi, per svariati motivi, ha difficoltà ad esporsi al sole: persone che vivono in zone molto remote al Nord o al Sud del mondo (che subiscono l’effetto della “notte invernale”, un momento dell’anno in cui il sole non sorge completamente e il buio è quasi perenne), persone con problemi della pelle che richiedono di non stare all’aria aperta, pazienti allettati o costretti in casa
  • chi ha problemi di insufficienza renale o epatica, oppure soffre o ha sofferto di fibrosi cistica, pancreatiti, tubercolosi, cirrosi biliare
  • chi segue una dieta vegetariana o vegana molto rigida: infatti sono poche le fonti vegetali di questa vitamina, e può accadere che vegani e vegetariani abbiano una carenza da risolvere con gli integratori e lo stile di vita

FONTI

  • Vitamina D e celiachia: celiachia.it/ricerca/bandi-aic-di-ricerca/bandi-investigator-grant/2015-2/vitamina-d-e-celiachia/#:~:text=Il%2050%25%20dei%20pazienti%20celiaci,sieriche%20di%20vitamina%20D%20attiva.
  • Integrazioni di vitamina D nel cibo in Canada, per compensare i lunghi inverni privi di esposizione solare: merieuxnutrisciences.com/it/etichettatura-alimentare-canada/
  • Sintomi di una carenza di vitamina D: auxologico.it/deficit-vitamina-d
  • Corretto rapporto tra esposizione solare e produzione della vitamina D: //cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/12-modi/esposizione-al-sole-ai-raggi-uv/774-evitare-un-eccessiva-esposizione-al-sole-puo-tradursi-in-una-carenza-di-vitamina-d#:~:text=La%20vitamina%20D%20viene%20prodotta,di%20vari%20tipi%20di%20cancro).

DISCLAIMER: I contenuti di questo articolo non devono essere considerati come una guida per la diagnosi e il trattamento di patologie, ma piuttosto come un’occasione per approfondire le proprie conoscenze, di conseguenza si raccomanda di consultare il proprio medico per qualsiasi dubbio relativo alla propria salute.