I principali sintomi dei disturbi intestinali, quali sono e che esami fare

I principali sintomi dei disturbi intestinali, quali sono e che esami fare

Il nostro intestino rappresenta un organo importantissimo che a volte può esser afflitto da disturbi molto comuni, indice del fatto che spesso non ci stiamo prendendo cura del nostro corpo, altre volte perché alle spalle c’è una patologia da curare. In ogni caso è sempre necessario fare attenzione ai vari segnali e sintomi che ci manda il nostro intestino per intervenire e stare meglio. In questo articolo scopriremo quali sono i principali sintomi di disturbi gastrointestinali.

Intestino: quali sono i segnali che qualcosa non va

Quando l’equilibrio gastrointestinale viene a mancare il nostro corpo invia dei segnali ben precisi attraverso dei sintomi. Uno dei più diffusi è sicuramente la stitichezza, (approfondisci qui le cause e i sintomi): essa si presenta principalmente come mancanza di evacuazione delle feci per diversi giorni. La maggior parte delle volte la condizione è facilmente risolvibile con dei lassativi, altre volte invece richiede un approfondimento soprattutto se si presenta di frequente. Un altro sintomo molto frequente è il gonfiore spesso accompagnato da flatulenza.

Questo si presenta soprattutto dopo i pasti, accompagnato da questa sensazione di pesantezza addominale e forte tensione di solito generata da un’alterazione della normale funzionalità del nostro intestino, con conseguente squilibrio della nostra flora batterica. Oltre a questi segnali, anche la diarrea è davvero molto comune. In questo caso il paziente presenta un’evacuazione delle feci molto frequente e di grossa entità caratterizzata da feci liquide.

Questa condizione si presenta quando il nostro intestino non riesce ad assorbire i liquidi per colpa di una peristalsi intestinale eccessiva. Anche in questo caso si può trattare di episodi isolati, ma quando la frequenza aumenta bisogna fare i dovuti approfondimenti.

Gli esami da fare per approfondire il quadro clinico

Dietro ai disturbi di cui vi abbiamo parlato si possono nascondere molte motivazioni per questo è importante fare degli approfondimenti attraverso degli esami clinici. Il primissimo è chiaramente un esame del sangue dove in particolare vengono analizzati due valori: l’emocromo e la proteina C reattiva. Il primo potrebbe segnalare la presenza di un’anemia, mentre il secondo è segnale di un’infezione a carico dell’intestino.

Quando si presentano disturbi intestinali frequenti è doveroso fare anche un test per la celiachia. Ovviamente anche un esame colturale sulle feci è fondamentale per vedere se ci sono batteri o parassiti che sono indice di un’infezione dell’intestino.

Dal campione di feci si può eseguire anche il test della calprotectina, una proteina che si trova nei globuli bianchi e che quando c’è un’infezione viene rilasciata nelle feci. Il test del respiro è un esame che analizza dei campioni di aria del paziente per vedere eventuali alterazioni indice di intolleranze. L’ecografia delle anse intestinali permette invece di valutare colon e intestino tenue per vedere se ci sono degli inspessimenti.

Se tutti questi esami non danno esito, si procede con la colonscopia. Esame invasivo che però permette di individuare polipi e lesioni. Questo esame prevede inserimento di un tubicino dall’anno verso il colon per ispezionare il tratto.

Fonti

www.humanitas.it/sintomi/flatulenza/

www.policlinico.mi.it/news/2020-10-26/1872/i-disturbi-intestinali-non-sono-tutti-uguali-ecco-come-distinguerli-con-laiuto-dei-nostri-esperti#:~:text=Quali%20sono%20i%20sintomi%20tipici,in%20modo%20continuo%20o%20intermittente.

 Disclaimer: “I consigli medici validi e le diagnosi accurate possono essere ottenuti solo dal vostro medico, non da questo articolo.”.