È doveroso iniziare questo articolo specificando che antibatterico non è sinonimo di antivirus.
La differenza tra batteri e virus è un tema diventato tristemente d’attualità a causa del Covid-19, ma è comunque molto importante sapere che i primi sono microrganismi formati da una unica cellula, per questo definiti unicellulari, in grado di replicarsi in diversi tessuti di cui è costituito l’organismo umano, mentre i secondi si replicano solo se riescono ad entrare nelle cellule dei tessuti dell’organismo, inoltre sono di dimensioni più ridotte e fatti di materiale genetico.
Detto questo, concentriamoci ora sull’importanza delle etichette antimicrobiche e dei packaging antibatterici che oggi sono sempre di più richiesti.
Lo sviluppo dei materiali plastici antibatterici
I reparti ricerca e sviluppo delle aziende che producono plastica hanno lavorato molto negli ultimi anni per mettere sul mercato materiali con caratteristiche che garantiscono l’abbattimento della carica batterica.
Certo, come già detto nell’introduzione, questo non significa che utilizzare materiali plastici antibatterici sia il metodo giusto per annientare i virus (tantomeno i coronavirus), ma essi sono comunque un’innovazione molto importante che porta vantaggi alle persone.
Questa tipologia di materiali riesce a:
- Rendere più sicuro il contatto con oggetti e confezioni
- Aumentare la vita di alcuni prodotti
- Evitare la proliferazione di muffe
- Combattere i cattivi odori generati dall’attività batterica
Questi benefici sono notevoli e, se aggiunti alla riduzione del rischio di disturbi dovuti ai batteri, fanno capire il motivo per cui le plastiche antibatteriche sono sempre più utilizzate in svariati ambiti.
Il packaging è più sicuro con etichette antibatteriche
Se i packaging vengono realizzati con i materiali appena descritti ma su di essi vengono apposte etichette non antibatteriche è un po’ come blindare una casa e lasciare una finestra aperta da cui possono agevolmente entrare i ladri.
Le etichette antibatteriche sono un complemento indispensabile per poter dire che le confezioni dei prodotti siano realmente barriere per i microbi potenzialmente dannosi per le persone.
Quella finestra aperta per i ladri, alias batteri, deve essere chiusa se si vuole garantire al massimo la salute di tutti coloro che entrano in contatto con il packaging.
Se un tempo queste misure potevano sembrare un’esagerazione, un eccesso di igiene, oggi è praticamente normale impiegare ogni tecnologia al fine di minimizzare i rischi per la salute.
Dove sono fondamentali le etichette antibatteriche?
I settori in cui le etichette antibatteriche sono fondamentali risultano maggiori di quelli che si possono immaginare. Solo per fare alcuni esempi si possono citare il settore sanitario, quello del food & beverage, quello della cosmetica.
Pensando a tutti gli strumenti, i farmaci, i prodotti che un operatore sanitario maneggia ogni giorno e alle conseguenti confezioni che tocca e apre, risulta semplice capire quanto possa essere importate anche una piccola etichetta antibatterica.
Ogni elemento che può tutelare la salute è da tenere in considerazione e merita sicuramente investimenti per la sua evoluzione.
In conclusione
Anche se il Covid-19 non può essere debellato utilizzando materiali antibatterici, è comunque importate puntare sull’uso di packaging capaci di sterminare i batteri se si vuole alzare il livello di protezione da questi microbi potenzialmente dannosi.
Le etichette antibatteriche sono tessere fondamentali di un puzzle che rappresenta la perfetta confezione da utilizzare in tutti quegli ambiti in cui si possono diffondere batteri in grado di generare disturbi e malattie.
Diversi produttori di etichette oggi realizzano anche quelle antimicrobiche ed è consigliabile chiedere loro una consulenza quando si pensa di utilizzarle per un confezionamento più sicuro e al passo con le esigenze odierne.
I materiali antibatterici e antimicrobici sono di certo un passo avanti per la salute pubblica e per le imprese che mettono il cliente al centro del loro business.