“Cannabis” è la una parola che potremmo definire “jolly” nel senso che la sua accezione può assumere – a seconda delle informazioni in possesso dell’utente che affronta l’argomento – risvolti o totalmente positivi oppure completamente negativi. Questo, non di certo perché – come si suol dire – si tratta di “due facce della stessa medaglia” ma, piuttosto, perché per lungo tempo quello della cannabis è stato trattato come un tema tabù, un mito demonizzato in modo ingiustificato e senza alcuna motivazione valida.
Questa premessa è stata doverosa semplicemente perché, ora, vogliamo indagare e rispondere ad alcuni interrogativi che da sempre circolano intorno alla marijuana, alle sue proprietà ed ai suoi effetti.
Ciò che non tutti sanno o che faticano a credere vero è che la cannabis è associata ad una sorta di parola chiave. Sicuramente vi starete chiedendo quale è, vero? “Ricerca per la salute”, ecco! L’espressione già dice molto sui “segreti” della marijuana e possiamo assicurare che già da sola riesce a sfatare miti e leggende che hanno portato le infiorescenze benefiche ad essere spesso nell’occhio del ciclone.
Ora però, è arrivato il momento di scoprire insieme ben tre cose che riguardano la cannabis e che devi assolutamente sapere.
- #1. La cannabis è terapeutica – “Un medicinale naturale”: così può essere definita la cannabis. A questa affermazione c’è un perché più che valido e non tutti sanno che la marijuana può essere impiegata anche per scopri terapeutici. Oltre a ricorrere alle infiorescenze di canapa per stimolare i sensi e a regalare vivere una situazione di relax e benessere generalizzata e della quale anche beneficiano sia corpo sia mente. Il ricorso al consumo di marijuana, più nello specifico, contrasta dolori, fastidi, disturbi, emicranie, nausee ed è utile anche per coloro che soffrono di insonnia o, più in generale, disturbi del sonno. Ma la marijuana terapeutica viene impiegata anche per stati di salute aggravati da malattie degenerative, prima tra tutte la sclerosi multipla, ma anche tumori e patologie del midollo spinale. Ma quello che si deve sapere è che la cannabis terapeutica è quella che viene catalogata con “FM-2” che contiene elevate quantità di thc, comprese tra il 5% e l’8%, nettamente superiore ai limiti dello 0,2% consentiti dalla legge. Potremmo concludere, quindi, che la ricerca per la salute” parte proprio dalla cannabis!
- #2. Cannabis vs Hashish e marijuana – Attenzione a non commettere l’errore comune di dare tanti nomi ad una stessa piantagione. Ogni infiorescenza ha caratteristiche proprie è distintive. Per esempio, è doverosa la precisazione che la “cannabis” è la canapa, ovvero il nome della pianta. Tra le cose che bisogna sapere è che di certo queste parole non sono sinonimi né di hashish né di marijuana che, quindi, oltre ad essere differenti, producono effetti anche differenti. Va precisato che la concentrazione di THC si rileva nella resina presente nelle piante. Con “marijuana” si indicano, invece, più nello specifico le infiorescenze essiccate proprio della cannabis. Quindi, in parole semplici, la cannabis produce la marijuana. Ancor differente è l’hashish, sostanza che ha – in generale – un elevato potere psicoattivo, certamente superiore a quello della marijuana. Ma la presenza di thc dipende sia dalla varietà di cui si fa uso sia dalle modalità di coltivazione delle piante.
- #3. Cannabis vs alcool: tra le tre cose da sapere in merito alla cannabis c’è anche un paragone con l’alcool. Nel corso del tempo, infatti, la cannabis è stata ricoperta da convinzioni del tutto sbagliate che le si sono sviluppate intorno senza alcuna motivazione valida. La canapa è stata messa sotto accusa perché considerata dannosa per il cervello, perché il ricorso alle stessa crea dipendenza e rappresenta l’anticamera del passaggio “obbligato” a droghe più pesanti. Ma, sono stati numerosi gli studi e le ricerche che che hanno smentito queste dicerie che, invece, rappresentano importanti verità per quanto riguarda l’alcool. Fermo restando che la Cannabis light è legale e può tranquillamente essere consumata per quanto stabilito dalla Legge n. 242 del 2016, in merito alla legalizzazione della canapa c’è stato e ad oggi ancora c’è un dibattito accesso è combattuto tra chi vuole necessariamente trovare la cannabis sul mercato e chi continua a demonizzarla. Eppure, la stessa preoccupazione non la si rintraccia in merito all’alcool che, pur essendo legale, crea problemi ben più grossi di quelli imputati alla marijuana. L’uso eccessivo di alcool comporta davvero delle conseguenze negative sulle cellule cerebrali e ne limita le funzioni, danneggiandole. Non solo, l’alcool crea dipendenza e, quando ci si abitua a bere, si determina un effetto di assuefazione tale da indurre il consumatore a passare a gradazioni alcoliche superiori. La sua azione pericolosa porta ad un’incidenza anche sulla funzionalità degli organi e ad una notevole alterazione dei riflessi. Eppure è legale. In realtà, in maniera impropria, potremmo dire. Eh sì, perché a conti fatti, quindi, la conclusione è che l’alcool è il vero stupefacente.