Malocclusioni dentali: dalle moderne analisi ai trattamenti
Il disallineamento dentale rappresenta oggi giorno una tra le più comuni problematiche in campo odontoiatrico.
Per consentire di ottenere un risultato ottimale in termini di riallineamento, garantendo nel contempo il minor fastidio possibile per il paziente, la moderna ortodonzia ha implementato una serie di strumenti particolarmente utili:
- moderne analisi tridimensionali che consentono l’ottenimento di impronte dentali di alta qualità, come ci spiegano i professionisti di Dental Competence nell’approfondimento presente sul loro sito;
- trattamenti che evitano il ricorso ai classici strumenti fissi in ferro.
Approfondiamo la tematica iniziando con il comprendere l’importanza del trattare l’eventuale presenza di forme di disallineamento dentale.
Problematiche correlate a scorrette occlusioni
Un’errata occlusione dentale è definibile come un anomalo contatto:
- tra i denti dell’arcata superiore, contenuti nella struttura ossea del mascellare;
- tra quelli dell’arcata inferiore, contenuti invece nella struttura ossea della mandibola.
I pazienti che soffrono di una problematica derivante da malocclusione dentale, generalmente si fermano a valutare le conseguenze derivanti da questa condizione, soprattutto a livello estetico.
Per un’odontoiatra, invece, la valutazione di una condizione di malocclusione rappresenta un punto di partenza verso la valutazione di altre possibili condizioni patologiche, anche molto più rilevanti per la salute globale del paziente.
Le patologie collegate ad un’errata occlusione possono essere varie:
- cervicalgie;
- acufeni;
- presenza di problematiche posturali generali;
- mal di testa (o cefalea);
- dolori al collo;
- disturbi nella corretta fonazione e respirazione orale;
- rischio di incorrere maggiormente in formazione di tartaro o carie dentale;
- mobilità dentale.
La presenza di questa condizione non può quindi essere percepita con negatività solo dal punto di vista estetico; si richiede necessariamente un approfondimento relativo ai rischi che si possono incorrere nella salute generale.
Diagnostica delle malocclusioni
La presenza di queste patologie può essere accertata con apposite analisi?
Certamente! La diagnostica consente oggi di inquadrare in maniera più ampia quelli che possono essere gli effetti negativi legati ad un alterato contatto tra i denti dell’arcata superiore e quella inferiore.
Una valutazione completa oggi può essere fatta in modo molto differente rispetto al passato.
Prima si poteva prendere l’impronta dentale del paziente immergendone i denti per alcuni minuti all’interno di una specifica pasta morbida (in alginato o silicone). Una volta ottenuta l’impronta indurita, veniva fatto colare del gesso, così da ottenere il vero calco della dentatura.
Si tratta per molti di un metodo particolarmente fastidioso, e chi ha qualche anno in più ricorda perfettamente la sensazione sgradevole provata durante quei minuti.
Uso di moderni scanner tridimensionali
Oggi presso molti studi odontoiatrici vengono utilizzati moderni scanner tridimensionali.
Questi utilizzano un raggio di luce strutturata, la cui distorsione provocata dall’inquadrare un corpo solido consente di mutarlo in una struttura 3d virtuale e visualizzarlo attraverso un computer.
Possiamo così generare un modello molto preciso della dentatura del paziente, valutando le problematiche di occlusione in esse presenti in tempi rapidissimi.
I vantaggi che si possono ottenere in termini sostanziali riguardano soprattutto:
- la precisione dell’analisi;
- il comfort del paziente, in quanto non vengono inseriti materiali di alcun tipo in bocca.
In pochi minuti possiamo avere una perfetta ricostruzione delle arcate dentali del paziente, quella che un tempo veniva realizzata con il classico modello in gesso.
L’esame consente di avere in poco tempo un modello diagnostico 3d iniziale e consentire anche di comprendere una simulazione del trattamento da eseguire in caso di denti disallineati.
Questi dati vengono in seguito integrati con le valutazioni radiografiche e diagnostiche per poter definire facilmente un piano di trattamento.
L’aspetto interessante è che questi macchinari di ultima generazione possono dare sia all’odontoiatra che al paziente, in tempo reale, una simulazione di quello che potrebbe essere il prima e il dopo un trattamento di riallineamento dentale.
Modalità di trattamento
Tra le modalità di trattamento vi è il classico uso degli apparecchi ortodontici fissi, che per molti pazienti rappresentano una problematica soprattutto dal punto di vista estetico, oltre che fastidiose da tenere in bocca per molti mesi.
Va comunque detto che ad oggi risultano essere ancora delle soluzioni molto efficienti dal punto di vista della correzione.
Ad oggi le malocclusioni possono essere trattate anche con l’ausilio di ulteriori dispositivi, i cosiddetti allineatori removibili sotto forma di mascherine trasparenti.
Queste ci permettono di non utilizzare la classica apparecchiatura fissa, ottenendo vantaggi immediati sul piano estetico, della comodità, ma anche dell’igiene del paziente.
Ma quando è preferibile usare un classico dispositivo rispetto a uno moderno? Dipende da che tipo di risultato si vuole ottenere.
Numerosi odontoiatri sottolineano come l’utilizzo di un apparecchio tradizionale fisso sia utile soprattutto con una dentatura permanente.
Questo in quanto l’apparecchio fisso ha una funzione prettamente dentale e più finalizzata a un obiettivo estetico, ossia quello di spostare la posizione del dente.
L’apparecchio mobile, di contro, consente di perseguire un obiettivo maggiormente funzionale e di rieducazione della respirazione e della deglutizione; inoltre le modifiche a livello della masticazione avvengono in maniera molto più naturale.
Spetterà comunque all’odontoiatra, una volta verificata la malocclusione e la condizione generale del cavo orale del paziente, identificare il tipo di trattamento più efficace per ottenere il riallineamento in tempi brevi.