In questi ultimi mesi, a causa anche delle restrizioni dovute al Covid 19, il rischio di arresto cardiaco nelle persone sembra essere aumentato in percentuale. Le statistiche parlano di un 5% di casi che si verificano sul lavoro, in aziende sia pubbliche che private, mentre un 22% si verifica in casa e la restante percentuale in altri luoghi. Questo significa che è necessario che sul luogo di lavoro ci si attrezzi con strumenti come defibrillatori semiautomatici esterni, oltre che organizzare dei corsi di BLSD (Basic Life Support Defillibration) per i propri dipendenti. Vediamo insieme agli esperti di corsi di BLSD Life Academy qual è la normativa in proposito, su cosa si basano i corsi e se ci sono degli incentivi di cui si può usufruire.
Gli obblighi di legge per le aziende
Dotarsi di un defibrillatore in azienda è necessario in quanto è scientificamente provato che in casi di arresto cardiaco prima si interviene e più possibilità ci saranno di salvare la vita alla persona colpita. In assenza di un tempestivo intevento infatti la sopravvivenza si attesta solo al 7,9% (secondo l’American Heart Association). Un defibrillatore, e sapere cosa fare e come farlo, potrebbero invece davvero prevenire numerose morti. Sappiamo che per le società sportive è obbligatorio dotarsi di un defibrillatore semiautomatico esterno ma non per tutte le altre tipologie di aziende. È obbligatoria invece per tutti la formazione del personale per il primo soccorso. La dotazione di defibrillatori così come l’organizzazione di corsi BLSD è comunque fortemente raccomandata dalle istituzioni. Proprio per questo vi sono degli incentivi in proposito.
Gli incentivi a disposizione
I provvedimenti governativi mettono comunque a disposizione degli sgravi fiscali, in termini di sconti o detrazioni, per le aziende che decidono di acquistare dei defibrillatori e formare i dipendenti con dei corsi BLSD. Questi incentivi sono di due tipi. Un super ammortamento al 140%, secondo il quale sia all’impresa che al lavoratore autonomo spetta una maggiorazione del costo di acquisto del 40%. In sostanza l’azienda può dedurre una quota di ammortamento più alta rispetto a quella prevista normalmente per legge. Ci sono poi le riduzioni del premio Inail. L’istituto Nazionale per gli infortuni sul Lavoro in pratica mette a disposizione uno sconto sul premio da pagare per tutte quelle imprese che decidono di potenziare i mezzi di soccorso e primo intervento sul luogo di lavoro rispetto alle normative di legge. Questo incentivo, attivo dal 2016, lo si può richiedere tramite modulo OT24. L’azienda dovrà inoltre dichiarare attraverso modalità telematica (con autocertificazione) di non rientrare tra le tipologie di strutture per cui la dotazione di defibrillatori è prevista per legge. Bisognerà anche comprovare l’acquisto del defibrillatore con relativa ricevuta di acquisto e dovrà presentare un elenco dei partecipanti del corso BLSD indetto.
I corsi BLSD: le indicazioni previste
La formazione ai dipendenti attraverso corsi BLSD per legge deve essere portata avanti da un medico insieme con istruttori esperti e qualificati. Tutti coloro che partecipano al corso dovranno dimostrare poi di aver realmente appreso le tecniche di soccorso, oltre che con lo studio, anche attraverso una prova pratica e teorica (una sorta di esame), utili inoltre a conseguire un attestato di formazione. Per quanto riguarda invece i programmi di insegnamento, anche qui ci sono delle indicazioni. La base di tutto deve essere la conoscenza dei metodi di rianimazione cardiopolmonare in accordo con le linee guida internazionali. I corsi dovranno svolgersi in una parte teorica, con gli insegnamenti su tutto ciò che riguarda la patologia in oggetto, il defibrillatore e come usarlo; ed una parte pratica in cui gli allievi riprodurranno una rianimazione su manichino tramite utilizzo di defibrillatore semiautomatico.