Con il termine alluce valgo si fa riferimento ad una deformità dell’articolazione dell’alluce che è abbastanza comune e diffusa. In questo caso, il primo dito del piede appare deviato verso le altre dita e si nota la sporgenza del primo osso metatarsale. Una condizione di questo tipo spesso è associata anche all’infiammazione della borsa mucosa alla base dell’alluce. L’alluce valgo causa un cambiamento dell’anatomia del piede e sintomi come dolore e difficoltà a camminare, che possono acuirsi a seconda della gravità. Se questa patologia del piede, una delle più diffuse viene trascurata, allora peggiore e il disturbo può causare anche un cambiamento nell’allineamento delle ossa del piede.
In particolare, si tratta di una deformità dell’articolazione che può causare dolore e fastidio al piede, fino a rendere complesso anche camminare, ed è particolarmente diffusa nelle donne più che negli uomini, si pensa a causa del tipo di scarpe (scarpe strette e con tacchi).
La causa esatta per cui si manifesta l’alluce valgo non è nota e chiara, anche se alcuni fattori sembrano ricorrenti nelle persone che ne soffrono. Potrebbero esserci delle cause genetiche alla base della manifestazione di questo problema, artrite, uso di scarpe che non sono adatte, e condizioni e sintomi particolari.
Tipologie di artrite come la gotta, quella reumatoide e la psoriasica, si crede, possono favorire lo sviluppo dell’alluce valgo.
Sintomi dell’alluce valgo
La presenza di alluce valgo è facilmente notabile alla vista, dato che si può osservare una deformazione dell’articolazione che si presenta gonfia e indolenzita.
La cute può presentare un fenomeno di arrossamento e di dolore, sintomi che possono estendersi anche alle altre dita del piede.
La persona colpita da alluce valgo in genere avverte dolore, anche a riposo, arrossamento e gonfiore, sensazione di intorpidimento, la pelle diventa callosa, e si modifica la forma del piede. Anche camminare può diventare complicato e doloroso, quando l’alluce valgo arriva negli stadi più avanzati.
Non è raro che alcune persone non si accorgano dei sintomi dell’alluce valgo nelle fasi iniziali del problema, giacché queste manifestazioni si aggravano quando l’alluce valgo comincia a peggiorare e soprattutto se si indossano delle scarpe a punta stretta o con il tacco alto.
Trascurato, l’alluce valgo può causare anche delle lesioni ossa e soprattutto un’alterazione anche funzionale del piede, delle ossa e delle sue dinamiche, fino a sfociare in una sindrome posturale e quindi a coinvolgere anche la colonna vertebrale.
Correzione e cura
Capiamo bene che cercare di intervenire negli stadi iniziali di manifestazione dell’alluce valgo è di fondamentale importanza per poter ristabilire la situazione normale in un lasso di tempo breve.
La prima soluzione, che non ha finalità correttive ma solamente di alleviamento dei sintomi, consiste nell’evitare le attività che fanno stare in piedi, nella scelta delle calzature adeguate che riprendano la forma dell’arco plantare e che evitano urti e impatti. I tacchi andrebbero evitati o non dovrebbero superare i 4-5 cm perché altrimenti costringono il piede ad una posizione innaturale aggravano l’alluce valgo.
L’uso di plantari può alleviare il dolore e in alcuni casi può favorire anche il riallineamento delle ossa del piede.
I trattamenti fisioterapici possono essere una buona soluzione per alleviare il dolore. In alcuni casi è anche possibile ricorrere ad un correttore per l’alluce valgo (qua puoi leggere la recensione di uno tra i più noti correttori in commercio) oppure alla c.d. terapia invettiva che è utile per cercare di ridurre l’infiammazione.
L’intervento chirurgico è l’ultima spiaggia che è utile quando le condizioni dell’alluce valgo sono molto gravi e quindi nessun trattamento comune risulta efficace. La chirurgia è spesso la soluzione più indicata per poter correggere l’alluce valgo, soprattutto se esso è agli stadi finali e se interferisce con le attività quotidiane. Lo scopo della chirurgia è quello di riportare il piede all’allineamento naturale delle ossa, dei tendini e dei nervi e dei legamenti, e di ridurre la sporgenza ossea del primo metatarso.